Studio BBPR
Nome tra i più ricercati del mercato vintage mondiale, BBPR è l’acronimo del collettivo di architetti e designer con base a Milano Gian Luigi Banfi (Milano, 1910 – Gusen, 1945), Lodovico Barbiano di Belgiojoso (Milano, 1909 - 2004), Enrico Peressutti (Pinzano al Tagliamento, 1909 – Milano, 1976) ed Ernesto Nathan Rogers (Trieste, 1909 – Gardone, 1969). Distintisi nell’ambito del design d’autore con la progettazione di arredi iconici — tra cui gli innovativi mobili da ufficio Spazio per Olivetti (Compasso d’Oro nel 1962) o la sedia Elettra per Arflex —, i BBPR hanno operato primariamente nell’architettura e nell’urbanistica, con progetti che comprendono la loro opera più significativa, la Torre Velasca a Milano (1958), edifici per uffici (come lo Showroom Olivetti sulla Fifth Avenue di New York,1954), complessi di abitazioni su scala internazionale e, tra gli altri, importanti piani regolatori come quello della Valle d’Aosta (1936). Sostenitori dell’architettura razionalista moderna promossa dal fascismo, dopo l’introduzione delle leggi razziali del 1938, i BBPR si allontanano dal regime diventando parte attiva della Resistenza; Banfi morirà nel campo di sterminio di Gusen, Belgiojoso (a sua volta deportato a Gusen) sopravviverà, mentre Rogers, di origine ebraica, riuscirà a fuggire in Svizzera. Riunitisi dopo la guerra, nel 1946 Belgiojoso, Peressutti e Rogers realizzano il monumento alle vittime dei lager tedeschi nel Cimitero Monumentale di Milano. Dal dopoguerra in avanti, i BBPR affiancano al lavoro di progettisti — si ricorda l’allestimento nel 1951 della IX Triennale di Milano, consacrazione dell’industrial design in Italia — un’assidua attività accademica ed editoriale.