Angelo Lelli
Le lampade di Angelo Lelli o Lelii, nome con cui firma i suoi progetti (Ancona, 1915 - Monza, 1979) evocano, per il loro carattere scultoreo e i meccanismi dinamici, l’arte di Alexander Calder, Hans Arp e Constantin Brâncuși. Trasferitosi a Monza agli inizi degli anni '40, Lelli inizia a produrre lampade nello scantinato di casa sua, e nel 1947 fonda Arredoluce, eccellenza dell’illuminazione made in Italy del '900, che si distingue per la precisione esecutiva e il design pulito dei suoi prodotti. Il '47 è anche l’anno in cui Lelli espone alla VIII Triennale di Milano la sua lampada da terra più iconica, la “12128” a tre braccia orientabili, seguita da altri noti modelli come la “Eye” (1950), la “Stellina” (1950) e la lampada-scultura “Cobra” (1964), peculiare per la sua forma che incorpora il trasformatore nella base. Negli anni '50 Arredoluce collabora con Franco Albini, Nanda Vigo, Achille Castiglioni, Gio Ponti ed Ettore Sottsass, esportando i prodotti negli Stati Uniti e sperimentando l’uso delle lampadine alogene, che porterà il marchio al perfezionamento dei suoi inconfondibili interruttori. Chiusa alla morte di Lelli, Arredoluce è recentemente rinata come parte del gruppo Penta, specializzato in illuminazione.