Enzo Mari
Convinto che progettare sia una pulsione profonda di ogni essere umano, Enzo Mari (Novara, 1932- Milano, 2020) vive un periodo di autoformazione fino alla frequentazione dell’accademia di Brera, dove si distingue per i suoi progetti di scenografie e giochi per bambini, e inizia a mantenersi con il lavoro di progettista. Spinto dalla convinzione che un progetto debba originare oggetti belli per la gente comune, è negli anni '60 che realizza le sue creazioni più note, dagli oggetti per Danese (vasi, ciotole, posacenere) ai progetti grafici per la Olivetti, dalle sedute per Driade e Zanotta agli utensili per Alessi, fino alla lampada “Aggregato” per Artemide. Il suo particolare approccio utopico alla progettazione, che individua nel designer un interprete dei bisogni umani, creatore di oggetti utili al di fuori delle mode del mercato, lo ha reso uno dei designer più ingegnosi e originali del '900, celebrato da prestigiosi musei tra cui il MoMa di New York, che ospitano le creazioni di Mari nelle loro collezioni permanenti.