Kazuide Takahama
Giapponese, ma bolognese d’adozione, l’architetto e designer Kazuhide Takahama (Nobeoka, 1930 – Bologna, 2010) è noto per la linea rigorosa e la pulizia formale dei suoi mobili e lampade, che spesso rievocano l’antica arte della laccatura. Un approccio riconducibile alle composizioni zen, che si ritrova nel modus operandi del designer, tanto silenzioso da essere soprannominato dai colleghi “l’uomo di pietra”. Alla giovane età di 27 anni, Takahama ha già maturato esperienza presso lo studio Kazuo Fujioka, e approda a Milano nel 1957 per coordinare l’allestimento del padiglione del Giappone alla XI Triennale. L’occasione segnerà per sempre la sua carriera: è qui che avviene l’incontro con il designer e imprenditore Dino Gavina, con cui instaura una collaborazione che durerà per tutta la vita. Nel 1964, Takahama si trasferisce a Bologna, e oltra al lavoro con Gavina, che gli da modo di collaborare con maestri del calibro di Carlo Scarpa, instaura sodalizi duraturi con marchi storici del made in Italy, tra cui Simon, Paradisoterrestre, B&B, Sirrah. Takahama progetta anche interni di residenze private, oltre a ricevere numerose commissioni pubbliche, come la facciata e la vip lounge dell’aeroporto Guglielmo Marconi e le pensiline delle fermate degli autobus di Bologna.