Leukòs era il termine che gli antichi greci usavano per evocare il chiarore e la limpidezza del bianco: per loro l'acqua era bianca, come anche l'aria e qualsiasi cosa evocasse un bagliore. L'etimologia della parola si rifà invece al germanico antico blanch, luccicante come il metallo delle armi. Un (non) colore in grado quindi di trasformare tutto in luce e di lasciare tutti di stucco.
Il bianco è la somma dei sette colori dell'iride, ma quando lo accostiamo ad un altro colore la sua azione è più simile alla sottrazione: con la sua purezza e la sua leggerezza lascia in vista solo l'essenziale. Soprattutto quando si tratta di vestiario o di biancheria ci vuole un certo coraggio per sceglierlo, il buon senso ci spingerebbe ad evitarlo perché si pensa che si sporchi subito. Ma pensiamoci bene, non c'è colore più facile da lavare che il bianco, un tocco di candeggio può sconfiggere anche la macchia più ostile sulla nostra tovaglia bianca.
E poi, lo sappiamo bene, anche il bianco sporco ha il suo fascino: un paio di scarpe Superga o di Stan Smith non sono belle se non sono usate, un po' come i mobili antichi che non sarebbero pregiati senza la loro originale patina. La decoratrice inglese Syrie Maugham (1879-1955) lo aveva capito benissimo quando nel 1927 lanciò la prima delle sue "white rooms" in cui presentava un arredamento tutto composto da toni di bianco e specchi. I materiali erano i più disparati: stucchi, sete, tappezzerie, pellami, tappeti, pellicce e elementi naturali come le conchiglie.
"Pareti bianche, tende di raso bianco, sedie a fiori bianchi, gigli bianchi e la luce ammorbidita da un paralume di velluto bianco, danno quella sensazione di modernità che, insieme ai mobili antichi, è così attraente". Le sue stanze imbiancate tornarono di moda negli anni '70 e si riconoscono ancora nei repertori dei più grandi interior designers di oggi.
Pensate di conoscere tutte le sfumature del bianco? Noi le abbiamo analizzate per voi.
Bianco Naturale: il bianco organico è in bilico tra il bianco immacolato del marmo e l'avorio delle corna degli a animali. Può essere anche smaltato come quello delle conchiglie e si presta soprattutto ad ambienti bohémien.
Bianco materico: con il suo look pop e pungente è l'ideale negli ambienti minimalisti, ma non pensiate che sia asettico, piuttosto guarda al futuro ed è ultraterreno.
Bianco geometrico: la sua miglior dote è quella della neutralità che gli permette di rendere le linee più sinuose e dolci. Si presta soprattutto al mobilio, alle coperture delle poltrone e delle sedute. Con il suo rigore è davvero un bianco eterno.
Bianco assoluto: questo è il bianco delle porcellane di Limoges, pure e belle, ma anche quello dell'acrilico e degli oggetti stampati in 3D. Sceglietelo per rendere un ambiente immacolato.
Conosciamo ed apprezziamo il bianco nelle sue molteplici varianti e sarà facile dare un tocco di lucentezza ai nostri ambienti.