Perché una sedia Thonet evoca le atmosfere suggestive di un caffè di intellettuali della Vienna di fine '800, ma allo stesso tempo non potremmo farne a meno per arredare il nostro salotto moderno? Se pensiamo alla sale d’attesa, agli uffici, ai caffè, ai ristoranti o ai diversi luoghi di incontro che abbiamo recentemente visitato, è probabile che in uno di questi spazi ci siamo imbattuti in un pezzo vintage di Thonet, in una sua riedizione o rivisitazione. Dai pezzi leggendari, come la sedia “14” del 1859 in legno curvato, fino alle sedie “S32” e “S64” in tubulare di metallo, da due secoli lo stile Thonet è intramontabile nel décor pubblico e domestico. E i pezzi vintage della ditta tedesca continuano a essere un cavallo di battaglia del brocantage.
Lo stile Thonet è prima di tutto un’attitudine. Dalla fondazione in Germania (1819) sino al trasferimento a Vienna (1842) e all’istituzione di importanti sedi come quella di Frankenberg in Germania, la ditta è stata una pioniera della produzione di serie. La sedia “14” ad esempio, rispondeva in pieno alle esigenze di massa perché coniugava tecnologia (la rivoluzionaria tecnica del legno curvato a vapore), e logistica (la smontabilità della sedia ne facilitava la spedizione rendendola uno dei mobili più venduti al mondo). L’intuizione che la sintesi tra artigianato e industria fosse la chiave della progettazione del mobile “moderno” si deve al fondatore della ditta, il falegname tedesco Michael Thonet (Boppard, 1796 – Vienna, 1871), riconosciuto come il primo grande industriale e designer del mobile, iniziatore di tutte le ricerche moderne sulla curvatura del legno.
Per comprendere lo stile versatile dei mobili Thonet è divertente analizzare film, fotografie d’epoca e opere d’arte, come la tipica scena di un caffè viennese arredato con sedie Thonet, immortalata nel dipinto Interno del Caffè Griensteidl (1890) di Rudolf Vokel, o la tela L’ultima sera di James Jacques Tissot di fine '800, che ritrae un’elegante signora in viaggio su un battello, avvolta in abiti vittoriani e adagiata comodamente su un dondolo Thonet. Nelle cartoline di inizio '900 si scorgono le sedute della ditta in ristoranti, sale da ballo e hall di grandi hotel come l’Impérial a Nizza, senza contare i manifesti pubblicitari della Thonet dell’epoca, che invitano a leggere e a rilassarsi sui dondoli nel salotti della propria casa. Siamo nel pieno del periodo Liberty, e i grandi architetti della Secessione Viennese come Josef Hoffman, Adolf Loos e Otto Wagner, inseriscono mobili in legno curvato nei loro progetti come emblema dell’innovazione, affidandosi anche a importanti ditte competitor di Thonet, come la Jacob & Josef Kohn di Vienna.
C’è poi l’altro volto celebre dello stile Thonet, quello anni '30, periodo in cui la ditta, gestita dai discendenti di Michael, si fa produttrice di quella che dopo il legno curvato è stata la seconda grande innovazione del mobile moderno, il tubolare d'acciaio. Iniziano le collaborazioni con Ludwig Mies van der Rohe e Marcel Breuer, e parallelamente continua il successo delle poltroncine in legno curvato, amatissime da Le Corbusier, che inserisce la "B9" in numerosi suoi progetti come la villa La Roche-Jeanneret e il padiglione dell’Esprit Nouveau nel 1925.
Negli anni '50, i designer italiani del Neoliberty reinterpretano la libertà espressiva e le forme sinuose delle sedie e dei dondoli in legno curvato Thonet, protagonisti di una mostra antologica al MoMa di New York curata dall’architetto Ernesto Nathan Rogers nel 1953. Lo stesso anno, ripristinata la sede di Frankenberg, la ditta assume il nome di Thonet GmbH. A Frankenberg continuano tuttora la produzione e la rivisitazione dei modelli iconici Thonet, affiancati da collaborazioni inedite con architetti e designer contemporanei.
Chi progetta una tappa viennese durante le vacanze natalizie potrà immergersi nella mostra al MAK di Vienna “Bentwood and Beyond. Thonet and modern furniture design” (18 dicembre 2019 -13 aprile 2020). Per commemorare il 200° anniversario di Thonet, il museo affianca alle sedute di designer e artisti contemporanei quelle in legno curvato di Thonet, facendo emergere confronti e parallelismi tra stili e modalità progettuali di epoche e mondi differenti.