Vintage nell’immaginario collettivo è sicuramente in prima istanza abbinato all’abbigliamento: abiti di seconda mano come quelli che si possono trovare ai mercatini o in blasonati negozi specializzati nella ricerca di abiti firmati dalle più importanti case di moda.
Ma risaliamo all’etimologia della parola: vintage è un termine inglese che deriva dal francese antico vendenge ovvero vendemmia d’annata (da cui vintage wine) con riferimento dunque ai pregiati vini francesi proprio denominati vintage quando la bottiglia è d’eccezione.
Ma è anche diffusa l’idea che vintage derivi da vingt, ovvero il numero 20 in francese per cui sarebbero vintage gli oggetti con più di vent’anni di età. Tuttavia non abbiamo trovato questa definizione nei principali dizionari italiani e internazionali quindi la escludiamo.
Cosa è dunque vintage?
Restando fedeli all’etimologia della parola, è vintage qualsiasi oggetto di pregio appartenente a un’epoca passata caratterizzato dalla sua unicità e dal valore che ne deriva. Troveremo così abiti, macchine, mobili di ogni tipo ad alimentare nuovamente gusti e stili contemporanei.
In Italiano si potrebbe tradurre “d’epoca” ma la sensazione è che il termine vintage sia ormai entrato nel nostro vocabolario a tutti gli effetti e che i pezzi vintage siano semplicemente “senza tempo” ovvero sempre pronti a rifiorire in un’altra ambientazione.