Una vita durata quasi un centennio è servita a Henry Clemens Van de Velde ( Belgio 1863 - Svizzera 1957) per realizzarsi come artista, teorico, grafico, designer e architetto di successo. La sua straordinaria poliedricità lo ha portato a confrontarsi con ogni tendenza del suo tempo e lo ha reso uno tra i pochi personaggi capaci di interpretare una trasformazione secolare quale quella del Modernismo.
Allo stesso tempo questa sua versatilità ha lasciato nell’ombra la maggior parte della sua ricca produzione artistica. Ma basta dare uno sguardo al doodle creato da Google il 3 aprile 2013 per celebrare i 150 anni dalla nascita dell’architetto belga, per rendersi conto dell'ampiezza della sua professionalità: un dipinto impressionista, un tratto ornamentale, una sedia di design, un progetto architettonico, una stazione ferroviaria e una celebre biblioteca, compongono il nome del famoso browser online.
Sono inizialmente le impressioni della natura a farla da padrone nei dipinti del giovane Van de Velde che si evolvono da un minuto puntinismo ad un colorismo d’ispirazione vangoghiana . Per la maggior parte della sua carriera le forme del mondo organico rimangono l’unico linguaggio possibile sia che si tratti di pittura, che di grafica o di arti applicate. Come per le Arts and Crafts inglesi di William Morris, il movimento sinuoso delle piante ispira i suoi disegni per candelieri, teiere e carte da parati. Ben presto Van de Velde, insieme a Victor Horta and Paul Hankar, diventa uno dei fondatori della Art Nouveau in Belgio.
Gli ornamenti naturali vengono presto applicati anche ad interni e progetti d’architettura a Bruxelles e Parigi, come le meravigliose stanze progettate per la galleria parigina di Siegfried Bing, l’Art Noveau. Purtroppo nessuno dei suoi progetti sopravvive oggi, ma ci rimangono immagini in bianco e nero che hanno del sensazionale: scale dalla geometria trasformata, colonne che sembrano frontespizi e fantasie che riescono a combinare accenti tropicali ad elementi liberty.
Henry Van de Velde sembra trovarsi sempre al centro del cambiamento artistico sia che si trovi in Belgio, in Svizzera, in Francia o in Germania dove inizia a insegnare ponendo le fondamente per l’imminente rivoluzione Modernista. Ma per quanto egli fu capace di intuire la necessità di porre la funzione davanti alla forma, non riuscì mai a rinunciare alla sua visione estetica, portandosi in seno un infinito conflitto interiore tra l'artista e il designer.