Originariamente di Berlino, dove ha svolto un apprendistato come intagliatore, Peter Schade ha lavorato quasi esclusivamente con cornici antiche sin dal suo arrivo a Londra nel 1990. Oggi egli è tra i pochichissimi esperti a poter vantare una profonda conoscenza della materia e un'insuperata abilità nell'arte del restauro e fabbricazione di cornici antiche. La sua sensibilità per l'allestimento dei dipinti antichi lo porta a viaggiare in tutto il mondo alla ricerca degli elementi che meglio possono incorniciarli. Scopriamo qualcosa in più sul suo lavoro passato e su quello del presente come direttore del dipartimento di Framing della National Gallery di Londra.
1. Cornice Palazzo Pitti, Firenze
Quando ho raggiunto i 16 anni di età non mi è stato possibile proseguire gli studi perché abitavo a nell'Est della Germania ed ho quindi dovuto cercarmi un lavoro di apprendistato. Forse perché nella mia famiglia erano tutti artisti e storici dell'arte, ho pensato che un lavoro come intagliatore di legno potesse essere un'opportunità inetressante per me. Dopo il praticantato ho lavorato per alcuni anni in una compagnia che realizzava restauri conservativi nei palazzi di Berlino. Quando è caduto il muro mi si è presentata l'opportinità di andare a Londra per entrare nell'officina di Arnold Wiggins and Sons, considerato a livello internazionale uno dei maggiori commercianti e produttori di cornici antiche. Ho imparato molto e dopo tre anni nel 1993 ho aperto un'attività tutta mia. Questa grandiosa cornice fiorentina del tipo Palazzo Pitti, l'ho comprata ad un'asta di Christie’s quando avevo 27 anni. Conoscevo già quest'oggetto e mi aveva sempre affacianato per le sue decorazioni scultoree. In origine era tutta dorata in foglia d'oro, ma per me è perfetta così.
2. Set di strumenti da lavoro
Ormai ho collezionato più o meno 300 ceselli per l'intaglio e più di 100 stampi per piallare il legno - questi sono per la maggior parte strumenti inglesi del XIX secolo che amo utilizzare in quest'arte che non è quasi mai cambiata nel tempo. Realizzare riproduzioni di cornici nella stessa maniera in cui venivano create in origine è l'unico modo per far veramente funzionare un insieme tra il dipinto antico e la cornice di moderna fattura. Molte delle forme originali sono ormai sorpassate e possono essere comprese quasi solamente da chi le realizza.
3. Cornice ad edicola, XV secolo. Prima e dopo l'intervento di riadattamento per ospitare la Vergine delle Rocce di Leonardo da Vinci, The National Gallery, London.
Una delle occasioni in cui sono stato più fortunato nella ricerca di cornici per la National Gallery è capitata per puro caso. La maggior parte delle istituzioni che adottano una strategia di miglioramento dell’esposizione dei propri dipinti attraverso l’acquisto di cornici antiche, di solito si affida ai grandi nomi del mercato internazionale. Questi venditori specializzati presentano un’ampia scelta e in più offrono ai musei una conoscenza che solitamente essi non hanno. Nel mio caso per permettere alla National Gallery di fare il maggior numero possibile di miglioramenti con un budget piuttosto scarso, ho sempre cercato di rintracciare le cornici dai mercanti più piccoli e attraverso le case d’asta. Così mentre sfogliavo un catalogo online di una vendita d’antiquariato organizzata a Genova con più di 2000 oggetti messi all’asta, tra candelierei, seggiole e tavoli, mi sono soffermato su di un lotto composto dai frammenti laterali di una cornice ad edicola originale del XV secolo. Questo tipo di cornice si incontra facilmente nelle chiese italiane storiche, ma non ne avevo mai incontrato un esemplare in vendita. Non ci è voluto molto per rendermi conto che la misura della cornice coincideva con quella del nostro dipinto di Leonardo da Vinci, la Vergine delle Rocce. Per l’appunto questo dipinto al tempo era in fase di restauro per la preparazione di una grande mostra monografica su Leonardo e questa era l’occasione ideale per proporre una nuova cornice. Ho acquistato la cornice all’asta e nel laboratorio della National Gallery abbiamo riprodotto la parte mancante prendendo esempio dai maestri che avevano lavorato in contemporanea con Leonardo, così oggi il dipinto si presenta ai visitatori in una veste più simile all’originale possibile.
4. Scala in quercia lavorata ad intaglio, Berlino, XVII secolo.
I miei genitori si sono trasferiti in una casa molto speciale nel centro di Berlino poco prima che io nascessi. La casa prende il suo nome dall’editore illumistista Friedrich Nicolai, che aveva vissuto qui alla fine del Settecento. Si tratta di uno dei rari palazzi del Settecento che sopravvivono a Berlino. Quando i miei genitori sono venuti ad abitare qui solo pochi appartamenti erano abitati, il resto del palazzo ospiatava la Institut für Denkmalpflege, un entità dedita al patrimonio regionale tedesco. Questa organizzazione si è espansa occupando con uffici via via tutto l’intero edificio finché siamo rimasti gli ultimi ad abitare lì. Durante la mia adolescenza avevamo sempre a disposizione il piccolo cortile e gli spazi comuni per giorcare nelle ore di chiusura degli uffici e durante il weekend. Per me questo luogo era un paradiso e un rifugio nel cuore della Berlino Est comunista. I miei genitori abitano ancora in questo palazzo, che ha ancora il sapore di una vera casa per me. Questa scala in legno di quercia risale al XVII secolo è uno dei dettagli più impressionanti del palazzo: mi ci è voluta metà della mia vita per apprezzare la sua sublime bellezza e unicità.
5. Seta Batik opera artigianale di Maria Schade
É stata mia madre a far conoscere ai suoi genitori, che erano artisti a Dresda, la tecnica batik, una disciplina imparata a scuola. I miei nonni producevano tovaglie tradizionali e drappi decoratici da vendere per supportare le loro entrate. Negli anni ‘80 mia mamma ha iniziato a lavorare con il batik in maniera indipendente creando con la seta opere astratte che potrebbero ricordare dei veri e propri dipinti. Inizialmente ha scelto di adottare la forma del Kimono giapponese per rendere le sue creazioni indossabili. Nel tempo le sue opere si sono evolute raggiungendo una forma che non si può paragonare ad alcuna altra tecnica tradizionale batik. Queste sofisticate opere sono sorprendenti per la loro bellezza e profondità: ogni dettaglio è curato nei minimi particolari. Il lento successo di queste tele non ha compromesso lo stile creativo di mia mamma che continua a produrre nuovi disegni. Per quanto mi possa ricordare, ho sempr avuto un Kimono realizzato da lei ai piedi dei mio letto, sono oggetti la cui bellezza è davvero senza tempo.
6. Mattonelle olandesi, XVII-XVIII secolo.
Ho comprato una di queste mattonelle ad Amsterdam alcun anni fa e mi sono innamorato del formato di questi piccoli oggetti che spesso includono una piccola figura blu animata dalla sua ombra. Sono elementi che si riescono a trovare ancora per un buon prezzo e si possono utilizzare in tutta la casa. Ormai ne possiedo una collezione di almeno 200 esemplari diversi che ho ultilizzato per decorare alcuni ambienti della mia casa. La maggior parte di queste mattonelle hanno una datazione che va dal XVII al XVIII secolo.