Possedere una seduta confortevole è un po' dare un'anima alla nostra casa, e una chaise longue è un buon compromesso tra una seduta comoda e un pezzo unico nel suo genere: emblema del comfort per eccellenza e ideologicamente, simbolo della conquista di un tempo e di uno spazio tutti per sé, la chaise longue è la regina degli arredi ibridi perché la sua linea a S consente una posizione del corpo a metà tra il seduto e lo sdraiato, offrendo uno stato di relax adatto sia al riposo che alla conversazione, a seconda di dove la si collochi e del nostro stato d'animo.
Non a caso — gli esperti di Freud lo sanno! —, la chaise longue è ancora oggi un arredo cardine degli studi di psicanalisi, e non solo per l’ipnosi, tecnica già molto in auge a fine ‘800, che veniva condotta facendo distendere i pazienti su un apposito lettino o chaise longue per rilassarsi meglio. E se in questo caso specifico si prediligeva un’imbottitura morbida, nel tempo le chaise longue sono state realizzate nei materiali e negli stili più disparati, basti pensare alla Lockheed Lounge firmata dal designer australiano Marc Newson: realizzata in alluminio e fibra di vetro, è attualmente la chaise longue più costosa del mondo, essendo stata battuta, in un'asta del 2015, per 3,7 milioni di dollari! Per vederla “in azione”, riguardate il video del singolo Rain di Madonna, un cult degli anni ’90.
Fin dalle sue origini, la chaise longue ha rappresentato un tipo di arredo innovativo, restando un punto fermo dell’arredamento di tendenza. Questo tipo di seduta entra nel glossario del design già dagli antichi Greci, sotto forma di sedia allungata, usata dai filosofi per le loro lezioni e chiamata “longa”, da cui il termine italiano “cislonga”. Comunemente si è però soliti chiamarla con il suo appellativo francese chaise longue, anche perché fu in Francia, nel '700, che essa diventò di gran moda nei suoi esemplari Luigi XV, che esibivano eleganti strutture lignee elaborate, schienale e braccioli. L'evoluzione di questa struttura avviene nel periodo neoclassico (Luigi XVI), dove i braccioli iniziano a scomparire e la chaise longue si avvicina sempre di più ai modelli del '900, realizzati in molteplici materiali e tipi di imbottitura, e che raggiungono picchi di originalità, come nel caso della rara chaise longue di Ravi Sing degli anni '90, basata su una fetta flessuosa di fibra di vetro e rame.
Oltre al suo potere arredativo versatile, si può dire che ci sia un altro valore che la chaise longue ha assunto nel '900, nel suo essere il simbolo dell’affermarsi di tante designer donne a lungo sottovalutate. Alla fine degli anni '20 la progettista francese Charlotte Perriand (1903-1999), icona di stile e oggi star del mercato vintage mondiale, fece domanda per lavorare nello studio di Le Corbusier all’età 24 anni, sentendosi rispondere un frettoloso "Non ricamiamo cuscini qui". Si racconta che poco tempo dopo, Le Corbusier rimase sbalordito da alcuni mobili in alluminio, vetro e pelle reinventati come un bar, esposti in un'installazione alla mostra Salon d'Automne del 1927 a Parigi. L’autrice, che li aveva disegnati in origine per il suo appartamento, era proprio Charlotte Perriand, che a quel punto fu assunta dallo studio, dando vita alla leggendaria collaborazione decennale con Le Corbusier e suo cugino Pierre Jeanneret. Il resto è scritto nella storia: un sodalizio che culminò nella realizzazione di una serie di mobili iconici, proprio come la chaise longue LC4 prodotta da Cassina dal 1965: un pezzo senza tempo e tutt'ora ricercatissimo dal mercato vintage, che in origine si chiamava B306 ed era prodotta da Thonet già dagli anni '30.