Girovagando tra stand di fiere e mercatini abitati da mobili e oggetti con tante storie da raccontare, ci accorgiamo di quanto sia importante il rivestimento tessile di un mobile. Ne abbiamo discusso su intOndo in un podcast dedicato alle vecchie poltrone di famiglia che riacquistano vita attraverso tessuti che sono a loro volta di recupero, dunque creazioni all’insegna dell’economia circolare.
Online, sono sempre più numerosi i siti che offrono tips e video tutorial su come, acquistando un mobile low-cost, sia facile mutarne velocemente la percezione tramite l’upcycling. E quale materiale migliore di un tessuto, magari anche vintage e ben conservato, può conferire personalità per restaurare e impreziosire un pezzo danneggiato o a prima vista anonimo, rendendolo unico?
Le stoffe di modernariato raccontano la propria epoca attraverso colori, trame e texture, e abbinati a nuovi oggetti, creano atmosfere inedite. Dalla moda al mondo dell’arredo, sempre più aziende e artigiani puntano sul riutilizzo della materia tessile, scorporandola, riassemblandola per realizzare nuove creazioni, che si tratti di riparare una sedia che ha il rivestimento rovinato, per confezionare un abito speciale o una tenda dal sapore retrò.
Le tendenze? Dall’abbigliamento all’interior design, le stoffe vintage più in auge sembrano quelle decorate con le stampe ispirate al marchio Liberty, lanciate in Inghilterra sul finire dell’800. Il contatto tra Liberty e le principali correnti artistiche dell’epoca fu molto forte, soprattutto con figure come il designer William Morris, uno degli esponenti più brillanti del movimento Arts and Crafts, che prediligeva nei progetti dei suoi tessuti gli inconfondibili motivi a tema floreale ed elementi animali.
Sempre apprezzate le fantasie dei tessuti anni '70, sia nell’opzione con decorazioni floreali, sia nella versione a pattern geometrici e optical, generalmente d’effetto, specialmente se i i contrasti cromatici sono vivaci.
Di grande ispirazione per il décor contemporaneo sono i tessuti particolarmente sofisticati, come quelli decorati dai disegni dei grandi artisti della Secessione Viennese e del Modernismo Viennese, che si espressero ampliamente nel campo dei tessuti d’arredamento destinati a sedie, poltrone, tende, tappeti, tappezzerie e abiti: da Josef Hoffman (nella foto) a Koloman Moser, fino all'architetto Josef Frank, il numero di disegni prodotti per il tessile da questi artisti è impressionante, e reinterpretati in chiave moderna, queste fantasie e tessuti sono ancora in grado di sorprendere.
Da dove partire se avete intenzione di trovare stoffe vintage per abbellire i vostri mobili, che siano anch’essi vintage o semplicemente un po' anonimi? Per prima cosa, sondiamo le nostre soffitte, quelle di amici e parenti e… chissà che non ne emerga qualche scampolo da far rivivere!
C’è chi scova le stoffe vintage nei mercatini dell’usato, chi segue stock mai usati o difettosi in asta, mentre i grandi brand del tessile lanciano riedizioni dei loro cavalli di battaglia del '900, spesso rinnovati nelle combinazioni di colori. E naturalmente non dimentichiamo le botteghe storiche, realtà consolidate che offrono ricchi campionari sia per la sartoria che per il mondo dell’arredamento.
Quando avremo a disposizione una stoffa vintage ci si potrà sbizzarrire, dal confezionamento di abat jour unici ai runner per la tavola da pranzo; e perchè non ricavarci delle tende per rivitalizzare una finestra un po' impersonale nel nostro salotto? Le sedute, dalla poltrona ereditata che non ci convince, al divano che giace abbandonato in cantina restano un must dell’upcycling con la stoffa: i più creativi utilizzano i vecchi scampoli per creare patchwork tra tessuti diversi.