Ernest Hemingway diceva che "ci possono essere solo due posti dove possiamo vivere felicemente: a casa e a Parigi." Si può essere d'accordo o meno, ma dal 19 ottobre al 5 maggio c'è un motivo in più per sentirsi quasi come a casa a Parigi. La città infatti rende omaggio al design Made in Italy con la mostra “Tutto Ponti, Gio Ponti archi-designer”, la prima retrospettiva dedicata al grande maestro italiano in Francia.
Curata da Olivier Gabet, Dominique Forest, Sophie Bouilhet-Dumas e Salvatore Licitra e realizzata in collaborazione con l'Archivio Gio Ponti, la mostra presenta più di 400 oggetti, o progetti, disegnati dal grande genio italiano. Ad ospitare l'esposizione è il Musée des Arts Décoratifs, luogo non sempre in cima alla wish list parigina, ma che vale pena di visitare anche solo per la sua prestigiosa sede nell'ala ovest del Museo del Louvre, Pavillon de Marsan a 107 rue de Rivoli, o per le caratterische camere d'epoca o "period rooms" della sua collezione permanente.
Percorrendo le sale della mostra viene subito in mente la definzione che l'architetto Ernesto Nathan Rogers (1909-1969) aveva dato di Ponti: l'unica mente capace di di disegnare "dal cucchiaio alla città". Non importa infatti se si tratti di una sedia, di una tazzina o della casa di via Randaccio 9 a Milano - piccolo monumento palladiano che fu la prima delle abitazioni da lui progettate e abitate - il suo genio fu proprio quello di introdurre elementi fortemente innovativi senza mai stravolgere le forme classiche. Affascinato dal gusto per l'antico e dalla cultura orientale, Ponti fu infatti uno degli artisti più influenti del XX secolo.
In realtà non si tratta di un vero e proprio debutto sulla scena francese per Ponti, che da direttore artistico della Manifattura Ginori nel 1925 aveva partecipato con le sue porcellane all’Esposizione Universale di Parigi vincendo il premio Grand Prix. Sul versante della Rue de Rivoli dell'esposizione, i curatori hanno concepito degli ambienti per ricordare ciascun decennio del grande designer italiano. Seguendo il loro spunto a noi piace ricordare gli anni dal 1923 al 1933, quelli, appunto, della collaborazione con la Ginori.
Il Museo Richard-Ginori manifattura di Doccia a Sesto Fiorentino, recentemento acquistato dallo Stato Italiano e salvato da una decadenza rovinosa, offre preziosi esempi della rivoluzione artistica portata dal Gio Ponti nel campo delle arti decorative. Sarebbe bello immaginarne una mostra di riapertura del museo dedicata alle innumerevoli colloborazioni di questa azienda con i designer italiani. Torneremo a scrivervi in proposito... stay tuned.
Nell'attesa noi di intOndo siamo fieri di presentare alcuni pezzi di mano di Gio Ponti prodotti dalla manifattura Ginori di San Cristoforo a Milano e ci piace pensare che anche senza andare a Parigi possimo portare un po' del genio italiano nelle nostre case e così rendere omaggio a questo grande maestro italiano.