Design e comunità: quando l'architettura contemporanea incontra i luoghi di culto

La nuova chiesa di Mormanno progettata da Mario Cucinella è un inno al design organico.

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Nel 2011 la Conferenza Episcopale Italiana ha indetto un concorso per i progetti pilota di tre chiese, volti ad aprire la strada a grandi committenze che si traducano in architetture di rilevanza urbana, pensate per la liturgia postconciliare e capaci di esprimere al meglio la cultura contemporanea.

A ottobre è stata inaugurata la chiesa di San Giacomo Apostolo a Ferrara progettata da Benedetta Tagliabue e a breve sarà aperta al culto la chiesa di Sant’Ignazio da Laconi a Olbia (SS) progettata da Francesca Leto. Inaugurata recentemente invece, il progetto vicitore del bando: la chiesa di Santa Maria Goretti a Mormanno (Cosenza), che porta la firma di Mario Cucinella con Giuseppe Maraniello.

Punto di arrivo di un percorso spettacolare che si affaccia fra le dorsali del Parco Nazionale del Pollino, la chiesa di Santa Maria Goretti si articola su pochi ed essenziali elementi che definiscono i simboli della religione cristiana, come la croce all'entrata, che si disegna emergendo da lunghi tagli orizzontali e verticali, definendo il carattere di questo edificio monolitico e plastico, essenziale ma ricco nei volumi. 

Potremmo definirlo un esempio di design organico contemporaneo di ispirazione barocca, il cui interno è ancora più sorprendente:un’atmosfera intima e raccolta trasmessa da una serie di veli traslucidi che sembrano drappi che, dalla sommità della chiesa, si riversano sullo spazio centrale riflettendo la luce naturale in un gioco di riflessi che ricorda lo spettacolo mistico delle aurore boreali. 

La chiesa progettata da Benedetta Tagliabue richiama un poco la soluzione adottata dal suo stesso studio di architettura per la ristrutturazione dell'iconico mercato ortifrutticolo di Santa Catalina a Barcellona: una vasta copertura composta da un insieme di dossi che si accostano, si intersecano e si protendono.

Il progetto firmato Leto invece evoca il profilo consueto della chiesa: il tetto a due falde, il campanile vicino, mentre l’ingresso avviene attraverso un passaggio relativamente angusto e scuro che fa risaltare per contrasto la luminosità della navata, le cui parete sono decorate da molteplici opere d’arte.


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