Le proprietà anti inquinamento delle piante sono state scoperte dalla Nasa più di vent’anni fa, nel tentativo di ricreare un ambiente ideale per gli astronauti in missione. Da quel momento, si è intensificata la sperimentazione a tutti i livelli e il biorisanamento (phytoremediation) è diventata una realtà, una tecnologia di bonifica ambientale a grande scala d'importanza, basata sulla capacità di determinati microrganismi di biodegradare o detossificare sostanze inquinanti.
Lo sappiamo ormai bene, la prima regola per migliorare la qualità della nostra respirazione è areare spesso i locali della propria abitazione, tenendo una temperatura adeguata e un giusto grado di umidità. Il ricambio di aria contribuisce a disperdere gli inquinanti eventualmente presenti, ma anche a riequilibrare la temperatura e l’umidità interne. La seconda è ricordarsi di effettuare una manutenzione regolare di caldaie e impianti di riscaldamento o refrigerazione, oltre evitare di fumare in locali chiusi e utilizzare il più possibile prodotti naturali per la pulizia della casa.
E le piante? Possono essere utili contro l’inquinamento domestico? Oltre a rallegrarci, le piante possono rappresentare un benessere effettivo, migliorando la qualità dell’aria attraverso la fotosintesi clorofilliana (assorbono anidride carbonica, rilasciano ossigeno) e intrappolando sulla superficie delle foglie sostanze inquinanti nocive per la salute umana.
Vediamo ora le principali piante ‘mangia veleni’: in un ambiente caldo umido come il bagno si possono inserire piante tropicali più o meno grandi e orchidee per ridurre gli effetti nocivi dei detersivi; in ambienti molto riscaldati e secchi è consigliabile la Sanseveria o “Pianta della Nonna”, facile da mantenere e interessante se inserita per esempio in un contenitore originale o in grandi gruppi.
Le piante in grado di neutralizzare le sostanze inquinanti volatili sono numerose. Sfatiamo dunque subito la credenza comune che non è salutare averle in camera da letto: la quantità di anidride carbonica è davvero minima e non impatta sulla presenza umana. Per i più timorosi, esistono comunque piante dalla sintesi clorofilliana inversa (come le crassulacee e le cactacee) che di notte producono ossigeno.
Se poi sono inserite tra mobili antichi o elementi vintage la piante sono una vera risorsa di decor. Ricordatevi però di selezionare un bel cachepot, un bel porta piante, per metterle in bella mostra