La decade più pazza e colorata, uno degli ultimi periodi d’oro dell’economia mondiale, anni di opulenza, di trasformazione e di dinamismo: gli anni ’80 sono stati questo e molto di più. Un periodo di forti cambiamenti culturali da cui sono nate diverse sperimentazioni nell'interior design, a volte con esiti felici e altre volte meno (ricordiamo tutti i mattoni in vetro cemento), ma col filtro della nostalgia è facile sorvolare sui grandi “NO” degli anni ’80. Vediamo insieme cosa possiamo riadattare e cosa invece, lasciamo ben volentieri al secolo scorso.
Le tendenze in voga negli anni ’80 non potrebbero essere più contrastanti tra loro: abbiamo il minimalismo ma anche il massimalismo, il color blocking ma anche tripudi di colori pastello, stampe tropicali e pattern geometrici. Questi stili così contrastanti hanno in comune il punto di partenza, ossia la sperimentazione. Osando e testando, i grandi designer degli anni ’80 come Philippe Starck, Ettore Sottsass, Toshiyuki Kita e moltissimi altri collaborarono con le aziende per comunicare la loro nuova idea di Modernismo. Un’idea basata sui contrasti di forme e colori: forme più geometriche accostate a forme sinuose e ovoidali, colori primari e brillanti come blu, fuxia, giallo accostati tra loro in combinazioni ultra-pop, ma anche a colori pastello dalle nuances delicate.
Fondamentale poi qualche accenno animalier, da integrare con tende, cuscini e tappeti per dare carattere ad ogni ambiente. Un altro must anni ’80 che può trovare felice applicazione anche oggigiorno è il mix di materiali, dove materiali più organici come rattan e bambù vengono accostati a materiali plastici come la lucite e il plexiglass. Le superfici dei mobili si fanno lucide e riflettono le grandi lampade dalle linee uniche e avvolgenti e anche le sedute, protagoniste dei grandi open space, si fanno morbide, accoglienti e molto profonde. Si inizia a sperimentare anche con le luci, inserendo luci a led dai colori brillanti e accesi. In contrasto con queste forme più morbide, un materiale molto in voga negli 80s era il marmo: grandi tavoli con piani in marmo per le sale da pranzo, ma anche consolle con legni laccati e vasi dalle forme più eclettiche.
Con tutti questi stimoli, il rischio è quello di strafare e farsi prendere la mano coi riferimenti anni ’80: non ci mancherà il tripudio di piante finte (notoriamente utili solo ad attirare la polvere) o la moquette floreale abbinata alle tende e ai divani, o i sanitari color pastello abbinati alle piastrelle. In realtà, l’effetto disturbante di questi elementi è dato dall’estremizzazione, ad esempio invece di un intero pavimento in moquette oggigiorno si propenderebbe per un tappeto di grandi dimensioni. Anche l’animalier, se non bilanciato, può dare un effetto chiassoso ai vostri interni. L’obiettivo da perseguire è sempre l’equilibrio, che sia di forme, colori o materiali, e per un perfetto look anni ’80 ricordate: ogni accostamento è concesso, nessuna regola!