«Cambio di prospettiva. La moda è immaginata in studio e creata in atelier, ma è per strada che diventa viva e reale, incontrando l'imperfezione dell'esistenza, giorno dopo giorno, illuminata dall'identità unica di chi la indossa»: queste le premesse che hanno guidato l'ultima sfilata Primavera-Estate firmata Valentino, una passerella illuminata dall'abbinamento di colori molto accesi e tonalità calde, che richiamano le sfumature della terra e di una vegetazione lussureggiante. Dalla moda alle riviste di interni, dal mercato del vintage spaziando fino al cinema — mondi che mai come ora sono interconnessi da un dialogo inarrestabile —, si fanno strada le tendenze dell'interior della prossima stagione.
Se l’estate del 2022 propone la grandiosità delle gonne a sbuffo che ricordano le favole, il barocco, i colori vibranti e le texture materiche, ritroviamo un certo gusto per l'opulenza nell'arredamento attraverso le pareti tappezzate e i pattern floreali, un'evocazione dell'immaginario del '600 e del '700 abilmente riadattato al contesto attuale: come se il vintage non fosse unicamente collocare oggetti d’epoca negli spazi, ma un modo di pensare, di sentirsi, un esercizio della mente per evocare il passato attraverso la personalzzazione.
L’elemento vintage, di qualunque epoca o provenienza o stile è già di per sé una tendenza, se sappiamo avvicinarla al contesto contemporaneo. Lo abbiamo constatato con i tessuti d’archivio, nuovamente ricercati da interior designer e appassionati, così che quella parete o quella potrona rivestita da una determinata stoffa appartenga solo a noi e rappresenti la nostra personalità, il nostro sentimento di quel momento.
Ad aiutare l’immaginzione arriva il grande schermo con i suoi film più recenti, che hanno dimostrato estrema cura e attenzione nella realizzazione di interni d’epoca, ma ricostruiti dai set designers con un occhio fresco e dettagli sempre inediti. Come spiega in un'intervista al magazine Dezeen Fiona Crumble, scenografa del premiatissimo film La Favorita «ll film è ambientato nel 18° secolo, ma senza il bisogno di replicare con precisione l'arredamento dell'epoca; abbiamo trovato il nostro linguaggio su come rappresentare la storia, piuttosto che rappresentare necessariamente un'accurata raffigurazione dello stile della regina Anna.»
Una volta trovato il linguaggio, la strada è spianata. Certo è che rispetto al minimalismo si "cede" alla decorazione, senza scivolare nel cosiddetto horror vacui, naturalmente — ma optando per quel dettaglio, anche complesso o dal pattern intricato, come la carta da parati a tema vegetale e animale, che porta con sé un tocco di carattere nell'ambiente. In questo senso tornano in auge anche i pattern del damascato per la tappezzeria, elegante background per arredi contemporanei anche di gusto minimal, e le fantasie Chintz per coperte, copriletti e tendaggi, disegni che parlano di Oriente e di viaggi intrapresi nel nostro passato, aprendo lo spazio agli oggetti che abbiamo portato a casa da mete lontane, da un tappeto Kilim a un vaso giapponese in ceramica.
Dalle ceramiche vintage fino alla materia più grezza: frammenti di pietra che si trasformano in fermacarte, e che dire delle uova di struzzo tornate di moda come elementi decorativi? Elementi minerali e animali fanno capolino dalle antiche Wunderkammer portando nell'arredo un messaggio di vita, rispondendo forse a un desiderio di sentirsi più simbiotici con la natura che ci circonda. Sbirciando fra le anteprime del Salone del Mobile che è alle porte, emerge come le giovani leve del design siano in ascolto della natura, studino la materia grezza per mixarla con le tecnologie d'avanguardia. Riciclo, recupero e sostenibilità restano al centro del processo, tanto che le ultime tecnologie riutilizzano i materiali di scarto della lavorazione della pietra al fine di creare nuovi assembramenti materici che costituiranno nuovi oggetti.
A sottolineare la qualità materica del décor sono anche le tonalità più gettonate dagli interior designer: sembrano riemergere le palette dei toni del marrone, della terracotta, non solo alle pareti ma anche sottoforma di stuoie e juta, in versione nuova o vintage; c'è poi il grigio antracite, e i colori dei divani, dei cuscini che vi si abbinano sono accesi come il giallo limone, il fucsia, il verde smeraldo....e qui tornano a insegnarci qualcosa le passerelle delle collezioni estive!
Abbinamenti cromatici ben studiati, e arricchiti da mobili che confermano il desiderio di sentirsi abbracciati dall'atmosfera della nostra casa: linee bombate, volumi pieni e armoniosi, silouhette organiche dove spesso svanisce quasi il confine tra arte e design: «l'arte dovrebbe diventare un tuttuno con tutto ciò che la circonda» soleva ripetere il designer giapponese Isamu Nogouchi, autore nel 1944 dell'iconico Coffee Table in legno e vetro in seguito prodotto da Vitra, un'affermazione forse estrema ma che ben descrive l'approccio al design vintage attualmente in voga.