Apri le ante, scorri i vestiti ben appesi sulle stampelle per abiti, ne scegli uno e richiudi. Comodo, vero? Non lo era altrettanto prima del Rinascimento, quando i vestiti venivano conservati in casse nuziali o cassepanche decorate. Il cambio d’abito era un lusso destinato ai più ricchi e ai nobili che possedevano due o più abiti, ma non tutti disponevano di questi mezzi e dunque gli armadi non erano un mobile di uso comune. O meglio, esistevano mobili con forme che oggi ricondurremmo all’armadio, ma erano destinati alla conservazione di cibo, oggetti e, nelle chiese, dell’eucarestia.
Nel corso del ‘500, nelle famiglie più ricche iniziarono a diffondersi delle vere e proprie stanze in cui i vestiti venivano conservati in mobili di legno massello che però non presentavano ancora la classica asta a cui appendere le stampelle: erano gli antenati degli armadi. Nel corso del ‘600 e del ‘700 le suggestioni barocche non trascurarono l’arredamento delle case aristocratichei, e le ante divennero riccamente intagliate, o decorate con intarsi preziosi in madreperla o in legni esotici. Nella maggior parte delle case, invece, gli armadi erano più semplici, soprattutto in stile cappuccino con legni scuri, prevalentemente noce massello, dalla presenza massiccia e l’aspetto rustico.
Anche nel corso dell’800 l’armadio per le famiglie del ceto medio era prevalentemente un elemento d’arredamento lineare e compatto, funzionale e solido. Mentre nell’arredo delle case abbienti si facevano evidenti le ispirazioni romantiche che hanno portato ad un revival dello stile medievale e gotico, con la conseguente diffusione di armadi apparentemente antichi ma in realtà 800eschi. Sempre nell’800 iniziava ad essere diffusa anche la presenza di mobili di ispirazione orientale, con legni ebanizzati e superfici laccate.
È nel corso del ‘900 che l’armadio prende veramente piede, trasformandosi decade dopo decade, seguendo mode e suggestioni: troviamo a inizio secolo armadi in stile Liberty con forme morbide ed organiche, ma anche armadi Déco, geometrici e compatti. Dagli anni ’60 si inizia a sperimentare con forme, colori e materiali, fino a trasformarsi non solo in uno spazio per organizzare i vestiti ma in una vera e propria stanza-guardaroba, in una rielaborazione moderna del concetto 500esco di “guardaroba”. Diventa uno spazio sempre più personalizzabile in base alle esigenze, in cui inserire non solo l’armadio ma anche cassettiere, comò ed eleganti tavolini da toeletta.
Che sia antico o moderno, l’armadio è ormai un elemento imprescindibile nelle nostre case: può inserirsi in maniera armoniosa nell’arredamento o creare contrasti e punti di rottura per vivacizzare l’ambiente (in questo caso lo stile pop art può venirci in aiuto), sfogliate il catalogo di intOndo e lasciatevi ispirare!