Se avete in programma una visita a Firenze nei prossimi mesi prendete nota e preparatevi, perché tra i musei più ricchi (e, forse, meno conosciuti), c’è proprio il il Museo Nazionale del Bargello. Per gli amanti del Rinascimento, il Bargello sta alla scultura come gli Uffizi alla pittura: dal 1865 vi si conserva la più importante collezione di scultura italiana del Rinascimento, oltre ad una incredibile varietà di medaglie, avori, mobili, tessuti, smalti e altre numerose tipologie di arti decorative.
Il Museo del Bargello si trova nel centro storico di Firenze, nell'imponente Palazzo del Bargello, detto anche Palazzo del Popolo. Posta la prima pietra nel 1255, il palazzo nel corso dei secoli ha ospitato il Capitano del Popolo di Firenze, il Podestà, il Consiglio di Giustizia e nel 1574 divenne la sede del "bargello" ovvero del Capitano di Giustizia. Per circa tre secoli fu adibito a carcere, ma a partire dal 1865 sono confluite nel palazzo (diventato primo museo nazionale nell'Italia unita) alcune delle più importanti sculture del Rinascimento, tra le quali capolavori di Donatello, Luca della Robbia, Verrocchio, Michelangelo e Cellini. Il museo si è arricchito negli anni di prestigiose raccolte di manufatti di arti decorative provenienti in parte dalle collezioni medicee e in parte da donazioni private.
Il Bargello, di aspetto maestoso e severo, è organizzato in diverse sale tematiche e in ognuna sono conservati alcuni dei più grandi capolavori italiani ma non solo, come nel caso della Sala Carrand e della Sala degli Avori, popolate principalmente dalla collezione dell’antiquario francese Carrand, donata alla città di Firenze nel 1889. Tra le opere di maggior pregio, troviamo il Bacco di Michelangelo (1497), famoso per essere uno dei pochi soggetti profani dell’artista, conservato proprio nella Sala di Michelangelo che ospita, oltre alle numerose opere del Buonarroti, anche altre importanti opere del Cinquecento italiano. Imperdibili sono anche le due formelle del Sacrificio di Isacco che Lorenzo Ghiberti e Filippo Brunelleschi crearono per partecipare al concorso pubblico del 1401 per realizzare la porta nord del Battistero di San Giovanni. Conservate nel Salone di Donatello, le due formelle rappresentano il momento di passaggio dallo stile gotico internazionale, con un primo sviluppo delle radici classiche che sfocerà nell’arte rinascimentale.
Alla collezione permanente si affiancano per qualche mese altri tre capolavori: dal 5 aprile al 4 settembre 2023 il Museo Nazionale del Bargello ospita in mostra il San Giovanni Battista di Lorenzo Ghiberti, l’Incredulità di san Tommaso di Andrea del Verrocchio e il San Luca del Giambologna. Queste tre opere, provenienti dal celebre ciclo scultoreo di Orsanmichele, sono state momentaneamente trasferite in seguito alla temporanea chiusura del Complesso monumentale di Orsanmichele (dal 12 dicembre 2022 al 22 settembre 2023) per lavori straordinari di restauro, messa in sicurezza, riallestimento e miglioria degli accessi.
“La mostra, focalizzata sui tre grandi capolavori in bronzo, mira non soltanto a rendere visibili alcune tra le più importanti statue del rinascimento, che scandiscono passaggi fondamentali del Rinascimento fiorentino, durante i lavori straordinari previsti quest’anno ad Orsanmichele – ha dichiarato Paola D’Agostino, Direttore dei Musei del Bargello – ma anche a mettere in collegamento più stretto le collezioni dei Musei del Bargello, uniche nel mostrare il dominio della statuaria fiorentina in bronzo dal Quattrocento all’inizio del Seicento.”
Approfittate subito di questa occasione più unica che rara e correte a visitare il Museo Nazionale del Bargello, se siete appassionati di scultura e arti decorative (come noi di intOndo), non ne rimarrete delusi!