In un mondo che di base predilige l'uniformità, c'è curiosamente un crescente apprezzamento per l'imperfezione e l'unicità. In particolare oggi vogliamo parlarvi della filosofia di Kintsugi, che consiste nell'evidenziare e celebrare i difetti esaltando l’esistenza delle cose nelle loro autenticità e individualità.
Ma che cos'è il Kintsugi? Noto anche come Kintsukuroi, è una forma d'arte tradizionale giapponese che consiste nel riparare vasellame o ceramiche rotte utilizzando lacca mescolata con polvere d'oro, argento o altri metalli preziosi. Il termine "Kintsugi" può essere tradotto con "riparazione d'oro" e incarna una filosofia che abbraccia l'imperfezione e tratta le rotture e le riparazioni come parte della storia di un oggetto, piuttosto che come qualcosa da nascondere o mascherare.
Si narra che questa tradizione abbia avuto inizio alla fine del quindicesimo secolo quando lo shogun giapponese Ashikaga Yoshimasa (1436-1490) mandó a riparare la sua tazza da tè rotta in Cina. Estremamente deluso dal risultato del restauro posticcio e poco accurato, egli pensò di affidare il lavoro agli artigiani giapponesi suggerendogli di avere un approccio più esteticamente sensibile. Essi pensarono dunque a fare del restauro un vera e propria arte inglobando le ferite della ceramica nell’oggetto stesso ed esaltandole con delle polveri dorate e argentate. Si dice che da allora in poi la tecnica venne apprezzata dai collezionisti a tal punto che alcuni vennero accusati di rompere le preziose ceramiche appositamente per vederle rinascere in una nuova veste.
Il primo passo per chi intraprende questa antica disciplina, ma anche di chi abbraccia più ampiamente questa filosofia di vita, è dunque quello di fare qualcosa di controintuitivo: credere nei pezzi rotti di un oggetto originariamente bello o prezioso, raccoglierli e conservarli, invece di dismetterli in maniera istintiva.
Per riassemblare i pezzi rotti poi, gli abili artigiani giapponesi utilizzano una lacca speciale, spesso mescolata con polvere d'oro, d'argento o di altri metalli. Questa lacca funge sia da collante che da elemento decorativo. Dopo l'asciugatura della lacca, il pezzo riparato viene lucidato per creare una superficie liscia e uniforme. Questa fase aiuta a fondere le aree riparate con il pezzo originale e migliora l'aspetto visivo delle linee d'oro o d'argento.
Il pezzo così ottenuto non solo torna a funzionare, ma acquista anche un aspetto unico e bello grazie al contrasto delle linee del metallo prezioso con lo sfondo della ceramica. Queste linee dorate o argentate non hanno lo scopo di nascondere le crepe, ma di enfatizzarle e celebrarle. Nel Kintsugi si fa spesso riferimento alla filosofia del "wabi-sabi", che valorizza l'imperfezione, la transitorietà e la bellezza dell'invecchiamento.
Il Kintsugi non è solo un metodo pratico per riparare le ceramiche rotte, ma anche una pratica profondamente simbolica e filosofica che insegna ad apprezzare la bellezza dell'imperfezione, il valore della resilienza e l'idea che cicatrici e difetti possano aggiungere carattere e profondità a un oggetto o alla vita di una persona.
Negli ultimi anni, il Kintsugi ha guadagnato popolarità non solo come artigianato tradizionale, ma anche come metafora della crescita personale e della guarigione, ispirando le persone ad abbracciare le proprie imperfezioni e le sfide della vita.