01.02.2024

La Strada degli Orologi

Nel cuore della Foresta Nera, in Germania, si estende per chilometri e chilometri quella che viene conosciuta come la Deutsche Uhrenstrasse, Strada degli Orologi. Un percorso immerso nei boschi di chilometri alla scoperta dei migliori artigiani nell’arte dell'orologeria. Scopriamone i tesori nascosti.

Nella regione di Baden-Württemberg, in Germania, si estende la Foresta Nera, un’enorme distesa di boschi, parte di due parchi naturali, che deve il suo nome alla fitta foresta di abeti che cresce a quote elevate: con il suo susseguirsi di colline, pascoli verdi, boschi fitti di vegetazione e vallate in cui si incontrano ruscelli, piccoli laghi e sorgenti d’acqua, è un vero paradiso per chi ama immergersi nella natura.

Immersa in questo paradiso e lunga circa 320 km, si snoda la Strada degli Orologi, la Deutsche Uhrenstraße, un lungo itinerario circolare che tocca diversi villaggi dove i cucù sono il fiore all’occhiello della produzione artigianale locale. Il percorso parte e termina a Villingen-Schwenningen, dove è possibile visitare uno dei musei dell’orologio più belli al mondo) e che dà la possibilità di scoprire le storie legate al tempo e a chi si occupa di misurarlo. La strada tocca anche altre punti minori come Titisee-Neustadt, St. Märgen, Furtwangen, Triberg, Schnoach, Hornberg, Rottweil e molte altre per un totale di oltre 30 cittadine.

Oltre ad attraversare le aree boscose, dove sorgono questi piccoli villaggi inseriti in uno spettacolare paesaggio naturale, la strada permette ai turisti di addentrarsi e di conoscere tutti i segreti che si nascondono dietro la progettazione e la fabbricazione degli orologi a cucù che sembra siano stati inventati proprio in questa regione della Germania.

Solo per citare alcuni esempi, è a Triberg che si trova il famoso Eber Clock, il cucù gigante che si dice essere il più grande del mondo. Costruito in 5 anni da Ewald Eble e suo figlio Ralf possiede un cuculo di 150 chili alto 4 metri. Il suo pendolo in legno a forma di foglia pesa circa 100 chili ed è lungo 8 metri. Rivaleggia con questo esemplare, l’orologio del paese di Schonach: non solo è grande quanto una casa, ma è possibile addirittura entrarvi dentro! L‘interno dell’orologio è infatti visitabile con un piccolo contributo e offre la possibilità di osservare da vicino gli ingranaggi e quindi il funzionamento di questa tipologia davvero incantevole di meccanismo.

La Strada degli Orologi si snoda tra le caratteristiche botteghe e i laboratori artigianali dove si costruiscono orologi di tutti i tipi e le forme e ancora oggi si possono ammirare i mastri orologiai all’opera, impegnati nello svolgimento del loro lavoro quotidiano. Le fabbriche e gli atelier dei disegnatori di quadranti sono il luogo ideale per osservare gli artigiani al lavoro. Percorrendo questo magico sentiero si scopre quanto l'orologeria abbia plasmato la Foresta Nera e quanto la sua impronta sia viva ancora oggi.

Ma quando è nata la versione romantica e fiabesca dell’orologio a cucù che noi conosciamo?

Proprio in questa regione della Germania, intorno al 1630, i contadini che avevano un pezzo di terra troppo piccolo per potersi sostenere autonomamente, cominciarono a produrre orologi in legno. Lo facevano nei lunghi mesi freddi con la passione per un materiale che era l'unica risorsa abbondante e dando vita a inestimabili e ricercatissimi capolavori. Il primo orologio in legno venne costruito nel 1667 nella cittadina tedesca di Waldau, da allora sono state apportate innumerevoli modifiche che lo hanno man mano arricchito e profondamente modificato. 

Anni dopo venne aggiunto al meccanismo il primo cucù. Forse per riprodurre il dolce suono che echeggiava dai boschi circostanti o per fare la gioia di qualche bambino.

In principio non fu un'impresa facile, ma già a partire dal 18°secolo i commercianti di orologi della Foresta Nera avevano filiali in quattro continenti e il caratteristico uccellino di legno scandiva il passare delle ore in buona parte del mondo.