Spaziando bel oltre l’antico, quest'estate il collezionismo arriva fino alla
preistoria. Lo spettacolare (e intero!) scheletro di un dinosauro, scoperto da un
paleontologo in Colorado nel 2022, ha conquistato New York alzando l'asticella dei reperti preistorici che raggiungono vette da record: 44.6 milioni di
dollari è la cifra ottenuta da Apex (così è stato soprannominato lo scheletro
di stegosauro erbivoro), durante un’asta di Sothebys svoltasi a luglio nella big Apple. Star assoluta della vendita, il fossile è il più prezioso che sia
mai stato venduto all’asta, e il suo acquirente è il grande collezionista americano Ken
Griffin, fondatore
di Citadel, un nome di spicco nel mondo degli hedge fund. Si ipotizza che Griffin sia propenso a dare in prestito il
reperto a un prestigioso museo statunitense, di cui per ora non si conosce
l’entità.
Sempre presso Sotheby's a New York, i primati più interessanti
raggiunti in asta quest’estate mixano arte e sfera letteraria: 1,92 milioni di
dollari è la cifra record raggiunta il 26 giugno dall’acquerello che nel 1997
Thomas Taylor disegnò per la copertina della prima edizione di Harry Potter e
la pietra filosofale (la stima era 400-600mila dollari!). L’opera diventa così
il lotto più costoso mai aggiudicato nel settore legato ai romanzi bestseller: l’anonimo acquirente si aggiudica un’illustrazione particolare
non soltanto per la sua unicità, ma perché il suo autore Thomas Taylor, allora appena 27enne, definiva per sempre la fisionomia del maghetto dagli occhialini tondi più amato del
globo, rendendolo assolutamente iconico.
L'arte figurativa è dunque uno dei filoni più desiderati in asta quest'estate, e la pittura si
conferma un settore best-seller, con interessanti autori da
riscoprire: il 12 giugno, presso Christie's a Parigi, Le melon
entamé, una natura morta del ‘700 dipinta dal pittore francese Jean Siméon Chardin,
ha decisamente superato le aspettative raggiungendo la quota di 26,7 milioni di
euro. E pensare che la stima iniziale di questa contestissima tela era di 8- 12
milioni! Un record non solo per Chardin, ma anche nell'ambito dei dipinti del '700: in questa categoria, Le melon entamé diventa l'opera più
costosa mai venduta su scala globale.
La pittura ha fatto faville anche nelle vendite all’incanto più seguite
dell’estate italiana, riscoprendo nomi come Kurt
Seligmann, artista surrealista svizzero: il 4 luglio da Wannenes a Milano, la sua tela intitolata Game
of chance no.2 (1949), è stata battuta per più di 575mila euro (da
una stima di 40-60mila), segnando il momento clou dell’asta di arte moderna e
contemporanea organizzata dalla casa d’aste. Aspetto straordinario
dell’evento è che questa tela fa parte di una collezione di opere di Seligmann
e della moglie Arlette andata dispersa nel 1933, dopo un asta di Christie’s a
New York. Sorprendentemente, il dipinto è apparso nell'asta di Wannenes
accanto a due altre opere appartenenti a quella collezione, e anche’esse
hanno moltipliato la loro stima iniziale.
Come di consueto, la stagione delle aste estive più seguite in Italia mantiene un occhio di riguardo
per il design vintage e il mondo delle arti decorative, questa volta con un’importante
affermazione femminile sul mercato internazionale, come traspare dai recenti
risultati del Ponte a Milano: a guidare l’asta Arti
decorative del '900 e Design (3, 4 e 5 luglio) è stato il top
lot The Annunciation (1896) firmato dalla pittrice, illustratrice e decoratrice britannica Margaret
Macdonald Mackintosh. Moglie dell'architetto, designer e pittore scozzese Charles Rennie Mackintosh, Margaret incarna nelle sue opere l'inconfondibile "stile di Glasgow", rivisitazione britannica dell’Art Nouveau che sancisce ulteriormente il successo di questa corrente in Europa: per l'opera, una gara ai rilanci ha portato al raggiungimento della cifra finale di 176.400 euro. Sul podio anche pezzi rari e pregiati progettati da donne, come la lampada Salice
di Gabriella Crespi, e i luminosi vasi della serie Moon, firmati dall'artista giapponese Ritsue Mishima. Tra i
risultati più interessanti della vendita seguono il tavolino a tre gambe firmato
da Osvaldo Borsani e Lucio Fontana (75.600 euro), e la Testa di
Centauro di Egidio Costantini (record per l’artista) realizzata
nella muranese Fucina degli Angeli (41.580 euro). Seguitissima come sempre dal
collezionismo la sezione delle lampade vintage: tra gli highlights, il
monumentale lampadario a quattordici bracci di Vittorio Zecchin (25.200 euro), la lampada a sospensione modello 12385 Vela di Angelo Lelli (12.600 euro), e trionfa Max Ingrand con il suo
lampadario Dhalia a sedici bracci (32.760 euro).