Oggi analizzeremo sotto il punto di vista del design un film che può essere definito un'icona della Pop Art. Studieremo tre ambienti presenti in Arancia Meccanica, il film cult prodotto nel 1971 da Stanley Kubrick. Arancia Meccanica é considerato uno dei capolavori della storia del cinema oltre ad essere una continua fonte di citazioni letterarie e iconografiche. L' atmosfera onirica e visionaria del film viene ricreata per mezzo di un'estetica ricercata la quale, unita alla colonna sonora composta da opere di artisti del calibro di Rossini e Beethoven, provoca nello spettatore reazioni contrastanti.
John Alcott, il direttore della fotografia ha prediletto inquadrature simmetriche intervallate da riprese a camera diretta effettuate dal regista stesso. Se proviamo a immaginare il moodboard di Arancia Meccanica non potrebbero mancare pattern geometrici, forme rotonde dell'universo femminile tanto disprezzato da Alex in contrasto con la rigida società che si riflette nell'accostamento tra ambienti Pop e sobri come la struttura dove Alex verrà sottoposto alla "Cura Ludovico".
Korova Milk Bar
Il Korova Milk Bar era il covo utilizzato da Alex e dai suoi amici per rilassarsi e sballarsi; il protagonista è particolarmente affezionato al lattepiù ossia latte alterato con mescalina ed altre sostanze. L'ambiente del locale simbolo di Arancia Meccanica è caratterizzato da pareti che, seppur scure, non oscurano l'ambiente ben illuminato e abbondantemente decorato da oggetti pop tipo statue di donne bianche a grandezza naturale, tavolini a forma di donna e "Lucy", la preferita di Alex, il busto di una ragazza dai quali capezzoli fuoriesce il lattepiù.
Casa di Alex
Il primo interno domestico, decisamente psichedelico e claustrofobico, che vediamo nel film è il bagno dell'appartamento dove il protagonista adolescente vive con i propri genitori. La camera del ragazzo si presenta ordinata e illuminata da una lampada bianca circolare, un must haveper gli appassionati dello Space Age .
Sulle pareti vediamo il disegno di una donna in una posizione ambigua che lascia intuire la trama del film. Una simbologia degna degli artisti fiamminghi caratterizza questa scena dove da un cassetto pieno di banconote e orologi rubati passiamo ad un altro cassetto con un serpente al suo interno. Alla parete spicca un'applique di metallo laminato con lampadina a vista e coronare il set sta un busto maschile adibito a cappelliera.
Tornato a casa, dopo aver assalito insieme ai suoi amici un senzatetto, Alex si strucca ed uscendo dal personaggio violento che si è costruito torna ad essere un comune ragazzo che ascolta la musica classica. Il montaggio va a ritmo di musica mentre Alex inizia il suo "viaggio", quasi biblico, mentre vaneggia sulla politica e ha delle visioni catastrofiche.
La casa di Alex rispecchia l'arredamento in voga tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70 con la presenza, nel corridoio, di una consolle in legno e diversi oggetti di decor mentre la cucina in formica poggia su di una moquette blu con motivi ad arabesco. Nel salotto c'è un angolo bar, tipico della tradizione statunitense, poltrone e divani mid-century.
Skybreak House (Radlett, Hertfordshire), villa progettata da Sir Norman Foster
Questa casa è l'espressione per eccellenza della cultura e del design dei primi anni '70. Un' open space a più livelli, Skybreak House è la casa di uno scrittore, Alexander, e di sua moglie. Alex e i drughi vanno a far visita alla coppia, questo ci da l'opportunità di vedere gli interni della villa arredata squisitamente con divani bianchi simili a navicelle spaziali. Il corridoio ha le pareti coperte da assi di legno mentre il pavimento a scacchi bianchi e neri trasmette un senso si disorienramento e claustrofobia.
Il riferimenti principali sono quindi la Pop Art e la Optical Art, altri sono rivolti a Mondrian piuttosto che all'opera di Roy Lichtenstein e Costantin Brancusi infatti, secondo l'architetto Massimiliano Fuksas "L'arredamento degli interni è un arredamento di transizione: è molto più anni '60 che anni '70, ma alla fine anni degli anni '60 e primi anni '70. [...] È una casa borghese questa qui: non la casa borghese con tutto il decoro della casa borghese, ma la casa borghese di gente che vive una cultura contemporanea, che conosce le grandi mostre e le grandi esperienze visive che si facevano al loro tempo."
Nel 1998 Arancia Meccanica è stata inserito al 46° posto della classifica dei migliori 100 film statunitensi di tutti i tempi dall'American Film Institute mentre nel 1999 é stato inserito all'81° posto nella classifica BFI del British Film Institute.