“...Tu apri il tuo armadio e scegli, non lo so, quel maglioncino azzurro infeltrito per esempio, perché vuoi gridare al mondo che ti prendi troppo sul serio per curarti di cosa ti metti addosso, ma quello che non sai è che quel maglioncino non è semplicemente azzurro, non è turchese, non è lapis, è effettivamente ceruleo, e sei anche allegramente inconsapevole del fatto che nel 2002 Oscar de la Renta ha realizzato una collezione di gonne cerulee e poi è stato Yves Saint Laurent se non sbaglio a proporre delle giacche militari color ceruleo. E poi il ceruleo è rapidamente comparso nelle collezioni di otto diversi stilisti. Dopodiché è arrivato a poco a poco nei grandi magazzini e alla fine si è infiltrato in qualche tragico angolo casual, dove tu evidentemente l'hai pescato nel cesto delle occasioni...”. Così, nel film “Il Divaolo veste Prada”, Amanda Priestly, interpretata da una strepitosa Meryl Streep, redarguiva Andy Sachs, la giovane neo-laureata che, in cerca di lavoro, si era presentata al colloquio con l'influente e tirannica direttrice della rivista di moda Runway (i.e. Anna Wintour).
Il concetto, seppur valido, sembra esaltato dalla trama del film che tratta sfrontatamente delle controversie nel mondo contemporaneo della moda e del lusso. Eppure siamo davvero tutti fashion victims e qualche giorno fa è capitato anche a noi di intOndo di essere caduti vittima del cosiddetto emotional marketing. Siamo infatti inconsapevolmente stati travolti da un tormentone che è rimasto celatamente sulla cresta dell’onda dagli anni ‘60 ad oggi: la Frug dance.
Tutto è iniziato per via della nostra passione per i revival e lo stile retrò: ci siamo appassionati ai musical di Beyoncé, cantante pop-olare dallo stile di ballo altamente accattivante. In particolare il video della canzone “Get me Bodied” ha colto la nostra attenzione per i suoi riferimenti agli anni ‘60 e per il setting, quasi metafisico, tra colonne doriche, statue romane e bracieri incandescenti. Ma sapete da dove trae ispirazione questo video? Da un un musical vero è proprio - ovvero uno degli spettacoli musicali di Broadway - intitolato Sweet Charity e diretto da Bob Fosse (1927-1987) per la prima volta a New York nel 1966. Il Musical si basa sulla sceneggiatura di Federico Fellini con palesi riferimenti al suo film drammatico "Le notti di Cabiria". Lo spettacolo è guidato dalla direzione altamente teatrale di Fosse e dal suo originale vocabolario fisico che si rivela nella scena del "The Rich Man's Frug", ballo da cui Beyoncé trae illimitate ispirazioni.
Non è infatti la prima volta che la cantante “cita” le coreografie di Fosse: anche la sua nota canzona “Single Lady”, resa famosa dal balletto a tre inscenato da Beyoncé con due altre ballerine per il musical del singolo, pesca direttamente dal trio di ballo diretto da Bob Fosse in "Mexican Breakfast", una clip andata in onda negli Stati Uniti nel 1969 durante il programma "The Ed Sullivan Show" e interpretato dalla moglie e musa di Fosse, Gwen Verdon.
Lo stile di Fosse sembra essere senza tempo: movimenti isolati, uso di cappelli, guanti e accessori e geniali coreografie scattose. Questi gli elementi che hanno reso le sue coreografie tutt’oggi così influenti. Ma sapete da dove trae ispirazione lo stesso Fosse? Facile, dalla Frug dance, un ballo nato negli anni ‘60 e che, clamorosamente, a sua volta si ispira ad un altro ballo…. il “Ballo del qua qua”.
"The Rich Man's Frug" dunque pesca i suoi passi direttamente dalle mosse del pollo, l’animale più sgraziato che esista, e da un repertorio infantile e burlesco dove sono i movimenti scoordinati a farla da padrone!!!! E, come sostiene Amanda nella citazione del “Diavolo veste Prada” che abbiamo citato all’esordio dell’articolo, per tutto c’è una ragione: infatti Fosse, per le sue celebri scene, traeva ispirazione dalle imperfezioni fisiche dei suoi ballerini.
Non ci resta altro da dire allora: anche noi vorremmo che i nostri mobili, con le loro piccole imperfezioni, fossero fonte d'ispirazione per arredare con creatività e stile unico.