Scultura in marmo, ragazza che gioca a tennis, primi ‘900



















Questa scultura racchiude in sé molti dei temi e delle caratteristiche distintive dell'arte del primo Novecento, un periodo in cui gli artisti sperimentavano nuove forme e soggetti, spesso celebrando il dinamismo e il movimento. L'uso del marmo di Carrara, oltre ad essere un omaggio alla tradizione scultorea classica, conferisce all'opera una qualità eterea e duratura, suggerendo una continuità tra passato e presente. La scelta di rappresentare una giovane ragazza che gioca a tennis è particolarmente significativa. Negli anni Venti e Trenta, il tennis stava guadagnando popolarità non solo come sport, ma anche come simbolo di uno stile di vita moderno e sofisticato. Per le donne, in particolare, il tennis rappresentava un'opportunità per partecipare a un'attività atletica in un contesto sociale accettabile, riflettendo i cambiamenti nei ruoli di genere e nella partecipazione femminile alla vita pubblica. L'attenzione minuziosa ai dettagli, come le pieghe della gonna e la posa dinamica, mostra l'abilità tecnica dell'artista nel catturare il movimento e la vitalità, elementi essenziali nella rappresentazione dello sport. Anche se l'assenza di una firma lascia nell'ombra l'identità dell'artista, tale anonimato aggiunge un elemento di mistero che stimola l'immaginazione e la curiosità degli spettatori. Da segnalare incollaggio di una mano e mancanza di un dito. Questo difetto non sminuisce la bellezza che l'opera emana nel suo complesso. In sintesi, questa scultura non è solo un tributo al gioco del tennis, ma anche una testimonianza della progressiva modernizzazione della società del XX secolo, catturata attraverso la lente dell'arte classica e della raffinata maestria scultorea.
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