Davide e Abigail, olio su tela, '800



Il dipinto, realizzato ad olio su tela, raffigura l'incontro tra re Davide e Abigail, secondo quanto narrato nel testo biblico del Primo libro di Samuele (I Samuele 25, 1-34). Davide, rimasto senza cibo nel deserto con il suo esercito, chiede soccorso al ricco Nabal, il quale gli nega sprezzante qualsiasi aiuto, irriconoscente della benevolenza ricevuta precedentemente dal re. All'udire il rifiuto, il sovrano intende vendicarsi uccidendo tutta la sua stirpe. Abigail, la bella e saggia moglie di Nabal, decide di riparare il torto e portare a Davide cibo e doni in abbondanza. Al cospetto del re la donna si umilia, conquistandone il perdono e la benevolenza. Rimasta poco dopo vedova, diverrà infatti la sua sposa. L'ampia scena descrive il culmine dell'episodio veterotestamentario, il momento in cui la donna si prostra davanti a Davide e i suoi servitori si apprestano a consegnare i doni. L'evento biblico è qui pretesto, come consuetudine della pittura dell'età moderna, per mettere in scena la variopinta descrizione di un corteo sontuoso, che si può suddividere in due parti, quasi due ali di folla ripartite specularmente: a sinistra Davide con i suoi dignitari e l'esercito; dall'altra il seguito di Abigail, le ancelle, i servitori che conducono i dromedari e gli asini carichi di cibarie. Il gruppo affollato di figure è inserito in un proscenio naturale: sopra un basso orizzonte, appena accennato da lontane montagne azzurre, si innalza sul lato sinistro una rocciosa rupe scoscesa, il riparo dell'esercito guidato dal sovrano.
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