Credenza CS49 di Vico Magistretti per Poggi, anni '70. Struttura in legno laccato nero e piano rivestito in skai nero. Dotata di quattro cassetti e quattro ante con mensole interne.
Ludovico Magistretti nasce a Milano il 6 ottobre 1920. Frequenta il Liceo Scientifico Parini e nell'autunno del 1939 si iscrive alla Facoltà di Architettura del Regio Politecnico di Milano.
Dopo l'8 settembre 1943, per evitare la deportazione in Germania, durante il servizio militare lascia l'Italia e si trasferisce in Svizzera, dove segue alcuni corsi accademici presso il Champ Universitaire Italien di Losanna, insegnando presso la locale università. Durante il suo soggiorno nella città elvetica conosce Ernesto Nathan Rogers, il fondatore dello studio BBPR rifugiatosi in Svizzera dopo l'approvazione delle leggi razziste in Italia. Questo è un incontro fondamentale per la formazione intellettuale e professionale di Magistretti, poiché l'architetto triestino diventa il suo maestro.
Torna a Milano nel 1945, dove si laurea in Architettura al Politecnico. Inizia quindi subito la sua carriera collaborando con l'architetto Paolo Chessa. Durante le operazioni di ricostruzione a Milano dal 1949 al 1959, Magistretti progetta e realizza circa quattordici progetti per INA-Casa in collaborazione con altri architetti. Collabora con Mario Tedeschi al progetto congiunto per il quartiere QT8, progettando le case per i reduci della campagna d'Africa e la chiesa di Santa Maria Nascente. Nel 1946 partecipa alla R.I.M.A. (Assemblea Italiana per le Esposizioni del Mobile), presso il Palazzo dell'Arte, disegnando alcuni piccoli mobili quasi auto-costruiti. Negli anni successivi realizza anche altri importanti progetti, tra cui le Torri di piazzale Aquileia (1961-64), Casa Bassetti ad Azzate (1960-62), Casa Cassina a Carimate (1964-65) e la casa di via Conservatorio a Milano (1963-66). Nel 1956 è tra i soci fondatori dell'ADI, Associazione per il Disegno Industriale, e nello stesso anno fa parte per la prima volta della giuria del Premio Compasso d'Oro. Il suo lavoro di architetto è quasi totalmente incentrato sul tema dell'abitare a partire dagli anni '60; sviluppa un proprio linguaggio estremamente espressivo che, anche se a volte pesantemente criticato, si impone nel panorama architettonico della Lombardia in questo periodo, facendone uno dei suoi protagonisti.
Dalla fine degli anni '60 inizia a collaborare con alcune eccellenze manifatturiere, tra cui Artemide, Cassina e Oluce, disegnando oggetti che sono ancora dei "classici" della produzione moderna. Il primo prodotto disegnato da Magistretti risale al 1960 – la sedia Carimate, pensata per decorare il golf club da lui progettato nello stesso anno e messo in produzione proprio da Cassina – ma negli anni successivi poi disegna numerosi altri oggetti per la stessa azienda.
La carriera da insegnante di Magistretti inizia alla fine degli anni '70 presso il Royal College of Art di Londra. Parallelamente all'insegnamento all'estero, continua a lavorare come architetto in Italia. Dopo la sua scomparsa nel settembre 2006, il suo studio, dove ha sede la Fondazione Studio Museo Vico Magistretti, è stato trasformato in un museo dedicato allo studio della sua opera e alla sua promozione.
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