Descrizione dell'oggetto
Rara lampada da terra modello De Luz facente parte della collezione Ultramobile di Gavina, la lampada ha una struttura e una base in legno massiccio blu e due luci al neon in un paralume di plexiglass. La lampada De Luz è stata disegnata da Sandro Bagnoli per Simon Gavina negli anni Settanta e si ispira ai lampioni del giardino del casinò di Saint-Jean-de-Luz progettati e realizzati dall'architetto francese Robert Mallet-Stevens nel 1927. Simon Gavina nasce nel 1968 dall'incontro di Dino Gavina e Maria Simoncini con alcuni dei maggiori rappresentanti dell'architettura e dell'arte. Fin dall'inizio degli anni Cinquanta, Dino Gavina aveva iniziato a collaborare con architetti e designer - come Luigi Caccia Dominioni, Pier Giacomo e Achille Castiglioni, Ignazio Gardella, Carlo e Tobia Scarpa, Kazuhide Takahama o Marco Zanuso - e nel 1960 aveva fondato la società che portava il suo nome, presieduta da Carlo Scarpa. Gavina da un lato è attento agli indirizzi più avanzati della ricerca progettuale e ai suoi protagonisti, dall'altro è sensibile agli stimoli che provengono dalla creatività artistica. Il punto d'incontro tra questa duplice tensione è certamente l'esperienza di Simon e delle sue collezioni Ultrarazionale (1968), Ultramobile (1971) e Metamobile (1974), una progressiva esplorazione di possibili ricerche e sperimentazioni. Ultrarazionale presenta pezzi "scultorei", disegnati da Scarpa con estrema cura nella scelta dei materiali, nelle soluzioni di dettaglio e nella lavorazione. Qualche anno dopo le "opere d'arte funzionali" di Ultramobile guardano al dialogo tra ricerca artistica e produzione per l'ambiente domestico con risultati ispirati e di forte impatto visivo. Oggetti tratti dalla poetica surrealista diventano mobili-opere d'arte con forti valenze simboliche, rendendo omaggio ad artisti come René Magritte, Constantin Brancusi, Man Ray, Sebastian Matta e Meret Oppenheim. Le sedie pop di Matta, lo specchio Les grands trans-Parents di Ray o il tavolino con piedistallo dorato di Oppenheim sono riusciti a ritagliarsi spazi di mercato interessanti e, in parte, inaspettati, insieme all'attenzione della critica. Ultramobile ha esplorato delle direzioni "altre" che mirano ad allargarsi a territori laterali e di confine rispetto alla cultura del progetto e allo stesso tempo ad arricchirla e liberarla dagli stretti vincoli imposti dai modelli culturali, dai metodi di produzione e dal mercato. Infine, Metamobile è una precisa proposta di arredo semplice e a basso prezzo, anche autoprodotto. Come i progetti di Enzo Mari - provocatoriamente emblematici dell'intera collezione - per l'autocostruzione di mobili, sfida le regole del mercato e della distribuzione. Nella sua storia e nel suo presente, Simon racchiude elementi di grande interesse e vitalità dal punto di vista dei "contenuti" e dei significati sottesi alle proprie scelte culturali e imprenditoriali; vanta inoltre un patrimonio di progetti e prodotti che hanno esplorato percorsi innovativi e al tempo stesso hanno saputo affermarsi, presso la critica e il pubblico, come icone del design.
ID: 6186-1683793425-63308
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