Descrizione dell'oggetto
Credenza di Emilio Lancia e Gio Ponti, anni '50. Struttura in impiallacciatura di noce ed ebano Macassar, dettagli in ottone. Dotata di tre ante e sei cassetti interni. Emilio Lancia (1890-1973) è stato un architetto italiano e uno dei principali esponenti dello stile "Novecento". Frequenta il corso di Architettura presso il Regio Istituto Tecnico Superiore, dove conosce Giuseppe de Finetti. Allo scoppio della prima guerra mondiale frequenta l'Accademia Militare di Torino insieme a Gio Ponti e durante la guerra conosce Giovanni Muzio e Mino Fiocchi; alla fine di essa termina gli studi e, dopo un periodo di pratica presso lo studio di Luca Beltrami, apre uno studio in via Sant'Orsola con de Finetti e Muzio. Dopo alcuni progetti giovanili, che riscossero notevole apprezzamento, iniziò a collaborare in modo continuativo con Gio Ponti, realizzando alcuni progetti nel nuovo stile detto "Novecento", che si riallacciava alla tradizione neoclassica lombarda. Seguì una progressiva evoluzione verso il Razionalismo, accettato però solo in alcuni suoi aspetti formali, che portò a una rottura definitiva con Ponti. Lancia ha continuato la sua carriera con diversi progetti prestigiosi. Gio Ponti (1891-1979) è un'icona del movimento modernista: designer, architetto, artista ed editore, ha contribuito in modo significativo al mondo dell'architettura e del design con il suo vasto lavoro progettando mobili, ceramiche, edifici e tanto altro. Nel 1921 inizia a studiare architettura al Politecnico di Milano. Dal 1923 al 1930 è direttore artistico della manifattura di porcellane Richard-Ginori. Nel 1927 apre il suo primo studio di architettura insieme a Emilio Lancia e nel 1928 fonda la rivista Domus, tuttora considerata una delle più influenti riviste europee di architettura e design. Terminata la collaborazione con Emilio Lancia, inizia a lavorare come architetto insieme agli ingegneri Antonio Fornaroli ed Eugenio Soncini. È in questo periodo che Ponti progetta molti dei suoi edifici più famosi, come l'Istituto di Matematica dell'Università di Roma, il Primo Palazzo Montecatini, la Casa Marmont e Villa Donegani a Bordighera. La più nota delle sue opere architettoniche è il Grattacielo Pirelli, completato a Milano nel 1956. Continua a lavorare fino ai suoi ottant'anni, completando opere imponenti come la Concattedrale Gran Madre di Dio a Taranto e il Museo d'Arte di Denver. Ponti si prende sempre la responsabilità del design di ogni aspetto dei suoi edifici, compreso quello degli interni, dell'illuminazione e persino degli element in vetro e dell'argenteria. Sfonda confini e tradizioni, scegliendo invece un approccio interdisciplinare che unisce design, arte, artigianato e architettura.
ID: 6186-1684159980-63773
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