Sedia pieghevole Ninfea in legno e tessuto bianco di Gio Ponti per Reguitti, anni '60
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Sedia pieghevole Ninfea (o pieghevole Ninfea) con struttura in legno, seduta e schienale in tessuto bianco intrecciato e cerniere in ottone. La sedia Ninfea è stata disegnata da Gio Ponti durante la progettazione dell'iconica sedia Superleggera e prodotta dal 1958 da Brevetti F.lli Reguitti, storica azienda italiana molto produttiva tra gli anni Quaranta e la fine degli anni Sessanta. Queste sedie sono state originariamente prodotte da Brevetti Reguitti in tre diversi stili di rivestimento: vimini intrecciato, pelle e tessuto. Questo progetto è documentato dall'archivio Gio Ponti di Milano ed è stato pubblicato nella rivista italiana "Novita" nel maggio 1958, dove si dichiara anche che il designer è Gio Ponti. Letteratura: "Novita", maggio 1958, senza pagine. "Il Mobile Italiano Degli Anni '40 e '50" di Guttry e Maino, pag. 46. Domus n. 349, dicembre 1958, p. Pubblicità". Gio Ponti è stato un'icona del movimento modernista: il designer, architetto, artista ed editore italiano ha contribuito in modo significativo al mondo dell'architettura e del design con il suo ampio lavoro nei settori dell'arredamento e della ceramica, dell'istruzione, degli edifici per uffici e residenziali e di tutto il resto. Gio Ponti è nato nel 1891 a Milano. Qui trascorre la sua infanzia e nel 1921 inizia a studiare architettura al Politecnico di Milano. Dal 1923 al 1930 è stato direttore artistico della fabbrica di porcellane Richard-Ginori. Nel 1927 Ponti fonda il suo primo studio di architettura, insieme a Emilio Lancia, e nel 1928 dà vita alla rivista Domus, tuttora considerata una delle più influenti riviste europee di architettura e design. In quel periodo fu molto influente anche come curatore della Triennale di Milano. Dopo la fine della collaborazione con Emilio Lancia, al termine della Torre Rasini, iniziò a lavorare come architetto insieme agli ingegneri Antonio Fornaroli ed Eugenio Soncini. È in questo periodo che Ponti progetta molti dei suoi edifici più famosi, come l'Istituto di Matematica dell'Università di Roma, il Primo Palazzo Montecatini, la Casa Marmont e Villa Donegani a Bordighera. La più nota delle sue opere architettoniche è il Grattacielo Pirelli, che Gio Ponti completò nella sua città natale, Milano, nel 1956. Ha continuato a lavorare fino agli ottant'anni, completando opere imponenti come la Concattedrale Gran Madre di Dio a Taranto e il Denver Art Museum. Gio Ponti morì a Milano il 16 settembre 1979, dopo aver prodotto innumerevoli mobili, ceramiche e migliaia di altri oggetti nel corso della sua vita. L'architettura e il design di Ponti incarnano la dolce VITA italiana. Influenzato dai suoi primi lavori in ceramica, Ponti si è assunto la responsabilità di progettare ogni aspetto dei suoi edifici, compresi gli interni, l'illuminazione e persino il vetro e l'argenteria. Gio Ponti ha superato confini e tradizioni, scegliendo invece un approccio interdisciplinare che combinava design, arte, artigianato e architettura. Il suo fascino per un'ampia gamma di stili è evidente nei suoi progetti per una grande varietà di produttori, tra cui Cassina e Fontana Arte.
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