Sedia pieghevole Gabriella di Gio Ponti per Paolo Pallucco, anni '90
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Sedia pieghevole Gabriella (o D270 2) disegnata da Gio Ponti negli anni '70 e prodotta in edizione limitata di 100 pezzi nel 1991 da Paolo Pallucco. Struttura in acciaio, seduta e schienale rivestiti in vinile nero. Questa sedia è un'interpretazione moderna delle storiche sedie pieghevoli elogiate per la loro mobilità e funzionalità, che sono state riprese e rese in linea con il design europeo degli anni '60-'70. Caratterizzata da una silhouette moderna ed elegante e da una proporzione inaspettata tra lo schienale alto e la seduta poco profonda; questi ultimi insieme riescono comunque a garantire una seduta confortevole. Bibliografia: Gio Ponti, The Complete Work 1923-1978, Ponti, p. 245. Gio Ponti (1891-1979) è un'icona del movimento modernista: designer, architetto, artista ed editore, ha contribuito in modo significativo al mondo dell'architettura e del design con il suo vasto lavoro progettando mobili, ceramiche, edifici e tanto altro. Nel 1921 inizia a studiare architettura al Politecnico di Milano. Dal 1923 al 1930 è direttore artistico della manifattura di porcellane Richard-Ginori. Nel 1927 apre il suo primo studio di architettura insieme a Emilio Lancia e nel 1928 fonda la rivista Domus, tuttora considerata una delle più influenti riviste europee di architettura e design. Terminata la collaborazione con Emilio Lancia, inizia a lavorare come architetto insieme agli ingegneri Antonio Fornaroli ed Eugenio Soncini. È in questo periodo che Ponti progetta molti dei suoi edifici più famosi, come l'Istituto di Matematica dell'Università di Roma, il Primo Palazzo Montecatini, la Casa Marmont e Villa Donegani a Bordighera. La più nota delle sue opere architettoniche è il Grattacielo Pirelli, completato a Milano nel 1956. Continua a lavorare fino ai suoi ottant'anni, completando opere imponenti come la Concattedrale Gran Madre di Dio a Taranto e il Museo d'Arte di Denver. Ponti si prende sempre la responsabilità del design di ogni aspetto dei suoi edifici, compreso quello degli interni, dell'illuminazione e persino degli element in vetro e dell'argenteria. Sfonda confini e tradizioni, scegliendo invece un approccio interdisciplinare che unisce design, arte, artigianato e architettura.
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