Descrizione dell'oggetto
Prima di descrivere l'oggetto in esame dobbiamo fare un'importante precisazione; il manufatto, uno dei tanti che pubblicheremo nel tempo, fa parte della collezione museale di uno storico mulino fiorentino che purtroppo ha chiuso recentemente. Si tratta dell'azienda Marcello Galgani & Son, il cui lavoro completamente manuale e artigianale non ha resistito all'avanzata spropositata dei processi meccanici di massa! Marcello Galgani ha iniziato la sua attività come molatore e restauratore nel 1960; con il passare degli anni, Marcello ha acquisito padronanza e familiarità con tecniche e forme particolari, dando vita a oggetti che riescono a mantenere la freschezza della molatura e dell'incisione, il calore e la morbidezza della luce e il sapore inimitabile di manufatti unici. Dopo diversi anni, anche il figlio Lorenzo, cresciuto in mezzo ai cristalli, è entrato nell'attività e si è subito appassionato a questo antico mestiere con abilità e capacità. Stimolati dal senso estetico del passato, padre e figlio hanno dato vita a un laboratorio in cui le forme da loro stessi ricercate e create vengono soffiate a bocca dai tradizionali vetrai toscani di Empoli, poi molate e incise secondo antiche tecniche cinquecentesche, con motivi nati dall'inesauribile immaginazione dei Galgani o culturalmente ispirati agli am designs di oggetti visti e studiati nei musei fiorentini (Up&Up, Galleria Palatina, Museo degli Argenti, etc.). Marcello e Lorenzo Galgani erano anche maestri nella difficile arte del restauro, riportando in vita oggetti rari e preziosi. Come accennato, l'azienda ha recentemente chiuso e smaltito tutta la sua ultima produzione; è rimasta solo la vecchia collezione del museo privato di Marcello, che comprende oggetti unici e speciali creati nel corso del tempo, una collezione che l'artigiano ci ha messo a disposizione per una vendita programmata. Tutti gli oggetti venivano realizzati interamente a mano con vecchie mole, ma erano soprattutto due gli strumenti che permettevano la creazione di capolavori: la mano destra e la mano sinistra del maestro artigiano. Per tutti i prodotti molati e incisi sono state utilizzate antiche tecniche di lavorazione del vetro: prima l'oggetto è stato molato con una ruota di smeriglio alimentata continuamente da un getto di sabbia abrasiva e acqua, poi rilucidato con una ruota di arenaria a grana finissima anch'essa alimentata con acqua. Le incisioni sono state eseguite a mano libera utilizzando ben 10-15 piccole ruote di pietra per ogni disegno (fiori, rami, animali, etc.); poi l'oggetto è stato lucidato; a questo punto dobbiamo fare un'importante precisazione su queste ultime due operazioni: verso la fine degli anni '60 è stata ideata la lucidatura a cristalli acidi, l'oggetto è stato immerso in una vasca di cristallo e poi lucidato. L'oggetto veniva lucidato e lustrato; dobbiamo fare, a questo punto, un'importante precisazione su queste ultime due operazioni: verso la fine degli anni '60 fu ideata la lucidatura a cristalli acidi, l'oggetto veniva immerso e fatto ruotare in una soluzione di acido solforico, acido fluoridico e acqua e in poco tempo tutti i difetti lasciati dai processi precedenti venivano eliminati; si trattava di un'operazione veloce e industriale che permetteva di abbassare notevolmente i costi, con risultati discreti ma non eccellenti. Ma per i prodotti Galgani la lucidatura viene effettuata con una ruota di corteccia di sughero bagnata con acqua e pomice, per rendere le superfici più trasparenti. Infine, la lucidatura è stata eseguita con una ruota di feltro bagnata con una pasta di acqua, ossido di ferro e ossido di cerio. Questa serie di processi richiede in media due giorni di lavoro (a volte molto di più) per ogni oggetto; ogni incisione o molatura è il risultato dell'inventiva creativa dei due artigiani, inventiva che trasforma il cristallo in una realtà materiale di altissimo valore estetico e di inestimabile valore. Tutti gli oggetti dell'intera collezione non sono mai stati utilizzati; facevano parte della mostra. Grande vaso ovale in cristallo con base; le decorazioni, raffiguranti graziosi e delicati festoni, sono in stile neoclassico; il Maestro firma il vaso, è stato creato nel laboratorio di Marcello Galgani nel 1983 e realizzato con le tecniche (molatura, incisione e lucidatura) che abbiamo spiegato nella descrizione; per la forma il Maestro si è ispirato a un vaso trovato in un dipinto, conservato nella Galleria degli Uffizi di Firenze, del pittore cinquecentesco Jacopo Ligozzi, l'artista preferito dai Medici. Il vaso è in ottime condizioni. Esistono due esempi di questo pezzo. Misura diametro 17 cm, altezza 28 cm. Per tutte le nostre spedizioni utilizziamo materiali di imballaggio speciali (casse di legno, polistirolo, ecc.) per garantire la massima protezione e sicurezza degli oggetti.
ID: 4672-1715250053-90268
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