Descrizione dell'oggetto
Italia settentrionale, XV secolo, otto formelle lignee con stemmi araldici, tempera su tavola, cm 15 x 46. Rara serie di otto formelle lignee decorate con chimere e stemmi araldici, riferibili al XV secolo. L'uso di decorare i soffitti lignei e arredi con queste formelle era d’uso nelle case nobiliari del XV secolo e rappresentava, per la famiglia, un modo per valorizzare e mettere in risalto il proprio stato sociale. La nascita e la diffusione dell’uso delle tavolette dipinte in architettura è da riferirsi già al Medioevo in Europa e in Italia in Alto Adige e Trentino, essenzialmente nei castelli e nelle dimore signorili. I soffitti delle grandi sale erano di legno, realizzati con lunghe travi che li percorrevano nel senso della larghezza, infisse nel muro con funzione portante e dotate di mensoloni per scaricare il peso. Piccoli travetti lignei a distanze regolari tra trave e trave, completavano la struttura dei soffitti, dando luogo a riquadri geometrici quadrati o rettangolari. Lo spazio creato dall’incontro fra la trave principale e i travetti ad essa perpendicolari, sarà sfruttato per inserire le tavolette, quale elemento decorativo. Allo stesso modo queste formelle potevano essere adottate nell’arredamento come faccia principale di cassetti per comodini e cassettoni. Dipinte per lo più a tempera con colori vivaci, le formelle contenevano svariate rappresentazioni celebrative o di vita reale, che oggi possiamo leggere come un vero repertorio di elementi di civiltà. L’uso si diffuse nell’Italia settentrionale, soprattutto in Lombardia e in Piemonte, dal Trecento al Quattrocento, fra Gotico e Umanesimo, quando il gusto era fortemente portato al colore, esteso a dipingere tutti i materiali e le superfici della casa. La pittura locale su tavoletta, salvo rari casi, è sostanzialmente come sopraddetto di carattere profano. Spiccano alcuni soggetti e idee dominanti: il prestigio familiare, la casata e la cultura letteraria antica e del tempo. Nelle tavolette in esame fanno la loro comparsa stemmi di famiglie piemontesi unite da complicate alleanze matrimoniali e politiche, tutte legate alla potente casata mantovana dei Gonzaga. Dal 1530 circa i Gonzaga si impossessarono del Marchesato del Monferrato, situato in Piemonte, imparentandosi con numerose famiglie locali. Nel 1627 il ramo mantovano dei Gonzaga si estinse e il titolo ducale passò al ramo francese dei Gonzaga-Nevers. Il loro dominio, pur tra diversi conflitti, durò fino al 1708. La dinastia dei Gonzaga, durante la loro lunga storia, mutò lo stemma diverse volte. Con la presa del potere nel 1328, Ludovico I innalzò un semplice stemma a fasce orizzontali nere e oro, colori che si riscontrano più volte negli stemmi qui dipinti a tempera. Allo stesso modo fanno riferimento alla parentela con i Gonzaga anche il leone rampante argentato su sfondo azzurro con i due portelli, ripreso in più formelle, e la coppia di spade incrociate. L'oggetto è in buono stato di conservazione.
ID: 77435-1719932548-96129
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